Con il passare dei secoli i gioielli hanno sempre esercitato, sulle donne specialmente, un fascino indiscutibile. I gioielli d’epoca raccontano storie di popoli, abitudini e stili di vita. Ritrovati all’interno delle tombe come corredo dei morti oppure nelle case, rappresentano un modo per spiegare come questa passione per i preziosi sia nata insieme all’uomo. La cosiddetta arte dell’adornarsi di oro descrive l’evoluzione della società nel corso dei secoli.
L’oro è un metallo che in natura si può trovare sotto forma di pepite, grani, pagliuzze e insieme alle pietre rappresenta l’elemento fondamentale che costituisce la struttura dei gioielli preziosi più importanti. Antichi gioielli risalgono ad epoche che vanno ben oltre i 3000 anni fa, ritrovati in siti archeologici a testimonianza dello sfarzo che contraddistingueva popolazioni come sumeri, egizi ed etruschi.
Le lavorazioni dell’oro e dell’argento venivano già praticate con maestria nella civiltà minoica. Collane, cavigliere, diademi, orecchini, bracciali ed ornamenti per i capelli erano sia comuni che molto ben lavorati, tanto che si è pensato che a Creta l’oro fosse più comune dell’argento. Le pietre usate con abbondanza e maestria, a quei tempi erano soprattutto l’ametista, la corniola e il cristallo di rocca, che arricchivano gioielli che oggi sono considerati dei veri e propri tesori e ricercati dai più appassionati di gioielli usati e d’epoca. Continua a leggere